Arias:
Miei rampolli femminini, Don Magnifico's cavatina from La Cenerentola
Miei rampolli, miei rampolli femminini
Vi ripudio; mi vergogno!
Un magnifico mio sogno
Mi veniste a sconcertar.
Come son mortificate!
Degne figlie d'un Barone!
Via : silenzio, ed attenzione,
State il sogno a meditar.
Mi sognai tra il fosco, e il chiaro
Un bellissimo somaro;
Un somaro, ma solenne.
Quando a un tratto, oh che portento!
Sulle spalle a cento a cento
Gli spuntavano le penne,
Ed in cima a un campanile
Come in trono si fermò
Si sentiano per di sotto
Le campanne a sdindonar
Din, don, din, don.
Col ci, ci, ci, ci di botto
Mi faceste risvegliar.
Ma d'un sogno sì intralciato
Ecco il simbolo spiegato.
La campana suona a festa?
Allegria in casa mia.
Quelle penne? Siete voi :
Quel gran volo? Plebe addio.
Resta l'asino son io,
Chi vi guarda vede chiaro
Che il somaro è il genitor.
Fertilissima Regina
L'una, e l'altra diverrà,
Ed il nonno una dozzina
Di nepoti abbraccierà.
Un re piccolo di quà...
Servo, servo, servo, servo;
Un re bambolo di là...
E la gloria mia sarà.
Un re piccolo di quà.
E la gloria mia sarà.
Intendente...reggitor, Don Magnifico's aria from La Cenerentola
Intendente...reggitor?
Presidente...cantinier...?
Grazie, grazie...che piacer!
Che girandola...ho nel cor.
Si venga a scrivere
Quel che dettiamo.
Sei mila copie
Poi ne vogliamo.
Noi Don Magnifico
Questo in majuscole :
Bestie! majuscole!
Bravi! così.
Noi Don Magnifico,
Duca e Barone
Dell'antichissimo
Montefiascone;
Grand'intendente,
Gran presidente,
Con gli altri titoli,
Con venti et cetera,
Di nostra propria
Autorità,
Riceva l'ordine,
Chi leggerà:
Di più non mescere
Per anni quindici,
Nel vino amabile
D'acqua una gocciola,
Alias capietur et stranguletur,
Capietur, stranguletur,
Perchè et cetera, laonde et cetera,
Nell'anno et cetera, Barone et cetera.
Ora affiggettelo per la città.
Premio bellissimo di piastre sedici,
A chi più Malaga si beverà.
Sia qualunque delle figlie, Don Magnifico's aria from La Cenerentola
Sia qualunque delle figlie,
Che fra poco andrà sul trono,
Ah! non lasci, in abbandono un magnifico papà,
Già mi par che questo e quello conficcandomi a un cantone,
E cavandosi il cappello, incominci :
Sior Barone, alla figlia sua reale porterebbe un memoriale?
Prenda : per la cioccolata, e una doppia ben coniata
Faccia intanto scivolar.
Io rispondo : eh sì, vedremo. Già è di peso? Parleremo.
Da palazzo può passar sì
Mi rivolto, e vezzosettà, tutta odori e tutta unguenti,
Mi s'inchina una cuffietta fra sospiri e complimenti :
Baroncino, si ricordi quell'affare.
E già m'intende...senza argento parla ai sordi.
La manina alquanto stende, fa una piasta sdrucciolar,
Io galante : occhietti bei! Ah per voi che non farei!
Io vi voglio contentar!
Mi risveglio a mezzogiorno : suono appena il campanello,
Che mi vedo al letto intorno
Supplichevo le drappello : questo cerca protezione :
Quello ha torto e vuol ragione :
Chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio :
Chi l'appalto delle siplle, chi la pesca dell'anguille,
Ed intanto in ogni lato
Sarò zeppo e contornato di memorie e petizioni,
Di galline, di storioni, di bottiglie, di broccati, di candele e marinati,
Di ciambelle e pasticcetti, di canditi e di confetti,
Di piastroni, di dobloni, di vaniglia e di caffè,
D'ogni lato sono zeppo
Basta, basta, basta...
Non portate, terminate, ve n'andate?
Basta in carità!
Serro l'uscio a catenaccio, serro l'uscio a catenaccio :
Importuni, seccatori, fuori, fuori, via di qua.