Arias:
O monumento!, Barnaba's aria from La Gioconda
O monumento!
regia e bolgia dogale! Atro portento!
Gloria di questa e delle età future.
Ergi fra due torture
il porfido cruento.
Tua base i pozzi, tuo fastigio i piombi!
Sulla tua fronte il volo dei palombi,
i marmi e l'ôr.
Gioia tu alterni e orror con voce occulta.
Quivi un popolo esulta,
quivi un popolo muor!
Là il Doge, un vecchio scheletro
coll'acìdaro in testa;
sovr'esso il Gran Consiglio,
la Signoria funesta;
sovra la Signoria,
più possente di tutti, un re, la spia!
O monumento!Apri le tue latèbre,
spalanca la tua fauce di tenèbre,
s'anco il sangue giungesse a soffocarla!
Io son l'orecchio e tu la bocca: parla.
Ah! pescator affonda l'esca, Barnaba's aria from La Gioconda
La canzon ve lo dicea:
un pescator che attende la marea,
ho la barca laggiù nell'acqua bassa.
È tempora domani, e si digiuna,
per mia fortuna;
la mensa magra il pescator ingrassa.
(Siam salvi! Han riso. Sono ottanta
fra marinari e mozzi. Han tre decine
di remi e nulla più; due colubrine
di piccolo calìbro.Or va', con quanta
lena ti resta, e disponi le scolte
colà dove le macchie son più folte.
Io qui rimango a far l'ufficio mio.
Vanne con Dio.)
Ah! pescator, affonda l'esca,
a te l'onda sia fedel,
lieta sera e buona pesca
ti promette il mare, il ciel.
Va', tranquilla cantilena,
per l'azzurra immensità;
una placida sirena
nella rete cascherà.
(Spia coi fulminei
tuoi sguardi accorti,
e fra le tènebre
conta i tuoi morti.
Sì, da quest'isola
deserta e bruna
or deve sorgere
la tua fortuna.
Sta' in guardia! e il rapido
sospetto svia,
e ridi e vigila
e canta e spia...!)
Brilla Venere serena
in un ciel di voluttà; ...
una fulgida sirena
nella rete cascherà!...