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Composer: Giuseppe Verdi
Description: Massimiliano's son, brother of Carlo
Voice Part: baritone
Vocal Fach: dramatic baritone
Arias:
La sua lampada vitale - from Act I, Scene 2.    Extras: Libretto entered by
Tremate, o miseri - from Act I, Scene 2.    Extras: Libretto entered by
Pareami che sorto da lanto convito - from Act IV, Scene 1.    Extras: Libretto entered by
La sua lampada vitale, Francesco's aria from I Masnadieri

Vecchio! spiccai da te quell'odiato 
primogenito tuo! La piangolosa lettera 
ch'ei ti scrisse io l'ho distrutta: 
Una mia ne leggesti, ove tel pinsi 
con sì cari colori. . .Alfin la colpa 
della natura, che minor mi fece, 
castigai nel fratello; ora nel padre 
punir la debbo. . .Il dritto! 
La coscienza! Spauracchi egregi 
per le fiacche animucce. Osa, Francesco! 
Spàcciati del vecchiardo. . .È vivo a stento 
questo logoro ossame; un buffo. . .è spento. 

La sua lampada vitale 
langue, è ver, ma troppo dura. 
Se va lenta la natura, 
giuro al ciel! l'affretterò. 
Mente mia, trova un pugnale 
che trapassi il core umano, 
nè svelare possa la mano 
che lo strinse e lo vibrò.
Tremate, o miseri, Francesco's aria from I Masnadieri

Tremate, o miseri, voi mi vedrete 
nel mio verace terribile aspetto; 
d'un vecchio debole che non temete, 
più non vi modera la stanca man. 
Al riso, al giubilo succederanno 
singulti, lagrime, timor, sospetto; 
l'inedia, il carcere, l'onta, l'affanno 
strazio ineffabile di voi faran.
Pareami che sorto da lauto convito, Francesco's aria from I Masnadieri

Pareami che sorto da lauto convito 
dormissi fra l'ombre di lieto giardino: 
Quand'ecco, percosso da sordo muggito, 
mi sveglio, 
ed in fiamme la terra m'appar: 
E dentro quel fuoco squagliati, consunti 
gli umani abituri . . ., poi sorgere un grido: 
"O terra, rigetta dal grembo i defunti! 
rigetta i defunti dal bartro, o mar!" 
Ed ossa infinite coprir le pianure . . .
Fui tratto a quel punto 
sui gioghi del Sina; 
e tre m'abbagliaro splendenti figure . . .
 
Armata la prima d'un codice arcano, 
sclamava: "Infelice chi manca di fede!" 
E l'altra, uno speglio recandosi in mano, 
dicea: "La menzogna confondesi qui." 
In alto una lance la terza librava, 
gridando: "Venite, figliuoli d'Adamo." 
E primo il mio nome 
fra nembi tuonava, 
che il Sina copriano d'un orrido vel. 
Ogni ora, passando, d'un nuovo misfatto 
gravava una coppa 
che crebbe qual monte; 
ma il sangue nell'altra del nostro riscatto 
tenea la gran mole sospesa nel ciel. 
Quand'ecco un vegliardo, 
per fame distrutto. 
Spiccosi una ciocca di bianchi capelli, 
e dentro la tazza di colpe, di lutto 
quel veglio a me noto la ciocca gittò. 
Allor, cigolando, la coppa giù scese, 
balzò l'avversaria sublime alle nubi, 
e tosto una voce di tuono s'intese: 
"Per te, maledetto, l'Uom Dío non penò."
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