Arias:
Ah! quel giorno ognor rammento, Arsace's aria from Semiramide
Eccomi alfine, in Babilonia
è questo, si, è question di Belo il tempio
Qual silenzio augusto più venerando ancor,
rende il soggiorno della Divinità!
Quale nel seno, a me guerrier
nudrito fra l'orror delle pugne,
ora si desta, del Nume formdabile all'aspetto,
insolito terror, sacro rispetto!
E da me questo Nume che può voler?
Morendo il genitore quì mi chiamò;
segreto cenno di Semiramide
mi chiama rapido alla sua Reggia,
ed anelante, ad Azema,
al suo bene, l'ardente core,
quì volava sull'ali dell' amore!
Ah! quel giorno ognor rammento,
di mia gloria, e di contento;
che fra barbari potei, vita,
e onore a lei serbar;
l'involava in queste braccia,
al suo vile rapitore!
io sentia contro il mio core,
il suo core palpitar!
schiuse il ciglio,
mi guardò, mi sorrise, e palpitò!
Oh! comeda quel dì,
tutto, tutto per me cangiò, cangiò!
quel guardomi rapì, si, quest'anima avvampò!
li cielo per me s'aprì, amore, sì, m'animò!
d'Anzema, di quel dì, no, no, no, no,
scordarmi io mai saprò,
no mai, no mai, no mai saprò!
schiuse il ciglio,
mi guardò, mi sorrise, e palpitò!
In sì barbara sciagura, Arsace's aria from Semiramide
In sì barbara sciagura,
m'apri tu le braccia almeno,
lascia a te ch'io versi in seno
il mio pianto, il mio dolor,
a quest'anima smarrita,
porgi tu conforto, aita,
di mie pene al crudo eccesso,
già langue oppresso in petto il cor!
Si, si, vendetta!
porgi omai!
sacro acciar del genitore,
tu ridesti il mio valor,
già di me maggior mi sento,
si,, del Ciel, nel fier cimento,
il voler si compierà!
Si, si, l'empio pera!
Ah! ah! ella è mia madre!
al mio pianto forse il padre
perdonarle ancor vorrà!
Si : vendicato il genitore,
a lui svenato il traditore,
pace quest'anima sperar potrà;
ai dolci palpiti di gioja, e amore,
felice il core rtornerà!
Si, al gran cimento m'affretto ardito;
si, meco l'Assiria respirerà!