Deh! ti ferma, ti placa, perdona, Assur's aria from Semiramide Si, vi sarā vendetta, io vivo ancora, io solo basto, per ignota via, di Nino nella tomba lā si discende, io solo l'empio a svenar, a vendicarvi io volo, tremi, Arsace! Ah! che miro! lā, su quella soglia, e che? folle! deliro! qual mano, man di ferro mi respinge! e chi? desso! desso! oh qual sguardi, un brando ei stringe, s'avventa a me, fuggiamo, ah! ch'ei m'arresta, lasciami il crin m'afferra, d'un pič sfonda la terra, l'abisso ei m'addita! ei mi vi spinge! ah no, Ciel! nč poss'io da lui fuggir! come salvarmi? oh Dio! Deh! ti ferma, ti placa, perdona : togli a me quel terribile aspetto! quell'acciaro giā sento nel petto, quell'abisso mi colma d'orror! alla pace dell'ombre ritorna, ah! pietā, dell'oppresso mio cor. Tacete, oh, fuggite! ei minaccia, lo vedrete? v'č ancor, v'č ancor! ma come? e voi! lā! finor! sparė, respiro! fu deliro, un sogno, ed io, io d'un'ombra oh mio rossor, se un istante delirai, se a voi debole sembrai, d'un avverso Dio fu incanto, ma atterrirmi invan tentō. de' Numi, del fato, del ombre di morte quest'anima forte, saprā trionfar! Que' Numi furenti, quell'ombre frementi, l'orror delle tombe, vo ardito a sfidar!